Il Fumo come nuovo fattore di rischio per le infezioni multiresistenti?

Queste settimane estive non stanno certamente portando buone notizie per i fumatori, considerando come gli ultimi dati forniti dalla Letteratura Scientifica o dalle Organizzazioni Mondiali non facciano altro che confermare come il Fumo di sigaretta rappresenti la principale causa di morte prevenibile in tutto il mondo. Il fumo, infatti, è dannoso anche e soprattutto per la sorveglianza e la difesa immunitaria, rappresentando così un fattore di rischio riconosciuto per diverse patologie (neoplasie, malattie autoimmunitarie, infezioni ecc. ).

La prima segnalazione è relativa ad un Rapporto sul Fumo pubblicato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), sul quale viene posta particolare attenzione anche all’utilizzo delle sigarette elettroniche, sulle quali sono attualmente in circolazione considerazioni divergenti.  Tra i punti contestati vi è soprattutto sia la scarsa convinzione di come queste riducano significativamente il vizio del fumo che gli attuali dubbi che siano meno pericolose di altre modalità tradizionali del consumo di fumo.

La seconda segnalazione odierna riguarda, invece, una recente pubblicazione che sottolinea il ruolo del fumo nel favorire alcune Infezioni da Germi Multi-Resistenti, in particolare dello Staphylococcus Aureus (il famoso MRSA). I meccanismi sono molteplici, coinvolgendo non solo le difese immunitarie ma anche i meccanismi di difesa locale nelle vie respiratorie (riduzione nella creazione di biofilm produttivi, attivazione dei famosi ROS o radicali liberi, alterazione nelle risposte cellulari ecc.). anche se il danno più severo può avvenire a livello del materiale genetico (DNA), ove può provocare mutazioni non solo nelle cellule umane ma anche in quelle dei batteri, attivando così azioni negative quali l’aumento della suscettibilità alle infezioni e della resistenza agli antibiotici. Gli Autori, sottoponendo ad esposizione di fumo di sigarette ceppi di batteri variamente resistenti agli antibiotici hanno ottenuto un incremento delle colonie di germi multi-resistenti, favorendo inoltre la frequenza di mutazioni comportanti un aumento delle resistenze ad alcuni antibiotici (tra cui la gentamicina).

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Post n° 299  (14° del 2019) Inserito il  02 Agosto 2019  –  Testo di giuliani gian carlo – Foto by pixaban.com

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N.B.: Tali contributi non forniscono indicazioni o consigli medici, ma riportano solo Dati Scientifici provenienti dalla Letteratura Medica, costituiti dai risultati di Studi Epidemiologici e/o Clinici.

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Scritto da:

Giuliani Gian Carlo [Torino 1957]: Laureato in Medicina e Chirurgia (UniTo 1982) e Specialista in Medicina Interna (UniTo 1989). Tra i Master conseguiti segnalo quelli in "Giornalismo Scientifico e Comunicazione Istituzionale della Scienza" (UniFe 2014) e quello in Nutrizione Clinica (UniCusano 2019) - Corso Alta Formazione SIAPAV Angiologia Medica (2021) - Medico Responsabile della Medicina LungoDegenza di Villa Iris dal 1996 - Autore/Co-Autore di oltre 60 Pubblicazioni Scientifiche, 5 Volumi sull'Assistenza e 2 Monografie - Progettista di Eventi Formativi ECM Residenziali per le Professioni Sanitarie, avendo organizzato oltre 90 Corsi ECM per Formazione-Sanitaria nel periodo 2011-2019 e collaborato ad altri con proprie relazioni - Docente Master Online Università Niccolò Cusano di Roma - Cultore di Terapie Non Farmacologiche - Istruttore BLSD Salvamento Agency - Operatore di Training Autogeno - Medical Writer Freelance ecc. ecc. [Ultimo Aggiornamento: 25/12/2022]