Da sempre siamo a conoscenza di come l’assunzione di Calcio rappresenti una terapia preventiva nei confronti delle fratture ossee. Alla pari ai Pazienti (specie quelli Geriatrici e di sesso femminile) è stato insegnato di assumere almeno 1-1,2 gr di calcio al giorno per migliorare la salute delle proprie ossa. Tutte le Linee Guida finora note sottolineano anch’esse questa necessità, suggerendo però l’introduzione del Calcio non con integratori, frequenti cause di effetti collaterali, ma con il cibo, latticini in particolare.

Nelle ultime settimane sono usciti, curiosamente sulla stessa Rivista (il British Medical Journal – BMJ) ed in contemporanea, 2 contributi che concludono, invece, come il consumo di calcio non sia associato con il rischio di fratture, non esistendo attualmente alcuna prova che aumentando l’assunzione di calcio si prevengano le fratture. I supplementi di calcio generalmente consigliati, avrebbero solo modesti benefici, sicuramente incoerenti per una prevenzione.

Dei 2 studi, il primo rappresenta una revisione sistematica ed una metanalisi dei lavori riconducibili al rapporto tra assunzione di Calcio e densità ossea, studio che si conclude con l’osservazione di come gli incrementi della densità ossea ottenuti con l’assunzione di calcio siano riconducibili ai soli 1-2%, percentuale certamente insufficiente per ridurre ogni rischio.

Il secondo lavoro rappresenta, invece, una revisione sistematica del rapporto tra assunzione di calcio e rischio di fratture, anch’essa caratterizzata dalla conclusione di come l’aumento di calcio alimentare non avrebbe mai prevenuto fratture ossee.

Tutto da rifare, dunque?

 

Inserito il 05 Ottobre 2015 – Testo by gian carlo giuliani – Foto by